Santa Caterina in San Nazaro (ante 1382 - 1784)

Servizio Archivio e Beni Culturali, ASP Golgi-Redaelli

 

Origine

Un'annotazione non datata fa risalire al 17 ottobre 1363 la consacrazione della cappella di Santa Caterina, mentre da una relazione del capitolo del luogo pio in data 25 settembre 1767 si apprende che nel 1364 il pontefice Urbano V concesse l'indulgenza plenaria ai suoi visitatori, a condizione che essi versassero anche un'elemosina alla scuola; al 1382, poi, risale il primo lascito accertato in suo favore. Sono questi i principali indizi che inducono a collocare la nascita della scuola nella seconda metà del XIV secolo. D'altronde, anche i visitatori governativi che nel 1769 stesero la loro relazione sul luogo pio, pur avendone esaminato minuziosamente l'archivio – oggi totalmente perduto a causa degli eventi bellici del 1943 –, dichiararono di non averne potuto rintracciare l'origine.

Statuto

Lo statuto, molto complesso e articolato, fu scritto tra il 1498 e il 1512.

Finalità

La scuola aveva esplicite finalità elemosinere per le quali già nel 1487 ottenne il riconoscimento dei privilegi accordati ai luoghi pii. Le erogazioni consistevano nella distribuzione di pane, vino e legna nel giorno di S. Tommaso (21 dicembre) e nella dotazione di fanciulle povere residenti in città (e comunque non oltre i confini dei Corpi Santi), alle quali, nel giorno di S. Caterina (25 novembre), venivano consegnati corredi che comprendevano "una pelizza, una coperta da letto, il panno per far una sottana et un par di maniche et i danari da far un par di calcette et un baccile et un cassone".

L'erogazione delle elemosine avveniva preso la casa capitolare dietro presentazione di speciali segni di beneficenza fatti realizzare appositamente dal capitolo.

Struttura organizzativa

Secondo le indicazioni statutarie, il luogo pio doveva essere retto da un capitolo di sedici deputati, che tuttavia risultano ridotti alla metà già all'epoca della visita dell'arcivescovo Carlo Borromeo nel 1567. La carica principale era quella del priore ed aveva durata annuale. Nell'espletamento delle sue funzioni era affiancato dal sotto-priore e da sei sindaci.

Sede

Il luogo pio aveva sede presso la cappella di Santa Caterina, la cui edificazione, tradizionalmente attribuita alla volontà di Bernabò Visconti, venne realizzata sopra lo spazio del dismesso cimitero di San Nazaro in Brolo a ridosso dell'omonima basilica.

Il capitolo dei deputati si radunava presso una casa di proprietà del luogo pio in vicolo di Santa Caterina, presso cui di norma venivano distribuite le elemosine: si trattava di una casa a tre piani in cui, oltre alla sala capitolare, si trovavano l'abitazione del cappellano e un locale a uso di sacrestia.

Patrimonio

Il luogo pio al momento della soppressione possedeva il podere Bettola di Rosate, consistente in 420 pertiche di prati e risaie, acquistato nel 1607 dal capitano Pietro Francesco Avogadro per il prezzo di 67.200 lire: per procedere a tale acquisto il luogo pio vendette i beni in Vidigulfo, Marcatutto, Opreno, Cormano e Malvaglio, acquistati in precedenza con denaro proveniente dalle eredità di Diomede Castano, Margherita San Pietro e Ambrogio Litta.

Dai bilanci del 1784 risulta che il luogo pio aveva entrate per 10.172 lire e uscite per 10.610 lire (di cui 6406 lire per elemosine e doti), con un passivo pari a 438 lire.

Lasciti particolari

Nel 1585 il mercante Diomede Castano lasciò alla scuola, di cui era deputato, tutto il suo patrimonio, con l'obbligo di erogarne i frutti in sussidi ai poveri infermi delle parrocchie di San Nazaro in Brolo, San Calimero e San Giovanni in Laterano. Nel 1652, sempre in adempimento delle sue volontà, venne anche edificata una cappella intitolata a San Diomede, all'interno della quale fu collocata una preziosa pala raffigurante il martirio del santo, opera di Ercole Procaccini.

Soppressione

Nel 1784 il Luogo Pio di Santa Caterina fu aggregato al Luogo Pio della Divinità: l'oratorio e la casa capitolare passarono in seguito alla fabbrica di San Nazaro, mentre gran parte degli arredi sacri venne messa a disposizione della chiesa di S. Giovannino, sussidiaria di S. Nazaro.

 

[nelle immagini: Emblema del Luogo Pio di Santa Caterina in San Nazaro; Pittore lombardo, Ritratto di Diomede Castano, terzo - quarto decennio del XVII secolo]